Provincia di Prato
Si trova nel comune di Carmignano, alla sommità del Montalbano; La posizione elevata e strategica dell’area, 580 m s.l.m. , dalla quale si fronteggia Artimino, Fiesole e Volterra, consentiva di controllare il territorio circostante e i percorsi della pianura sottostante.
Il sito era un’area fortificata e la presenza di un megalite, detto Masso del Diavolo, sul quale sono stati scavati scalini e vasche, fà supporre che fosse un antico luogo di culto di sicura origine Etrusca.
Dalla sommità del colle, racchiusa da una cinta muraria oggi visibile in alcuni tratti, nelle giornate di tempo sereno è possibile vedere l’isola di Gorgona.
Si trova nel comune di Carmignano. Scendendo da Artimino, dopo avere passato la villa Medicea, detta dei cento camini, e prima di arrivare a Poggio alla Malva, s’imbocca una strada sterrata sulla sinistra, che arriva all’area archeologica.
Oggi sono visibili cinque tombe, contrassegnate da altrettante lettere dell’alfabeto.
Particolarmente interessante sono le tombe “B” e “C”: la prima, dove era tumulato un guerriero, è databile intorno alla fine dell’VIII° sec. a.C. ; l’altra, a camera rettangolare e pareti monolitiche, è preceduta da un piccolo vestibolo e da una scala in ottimo stato di conservazione; da quest’ultima proviene l’incensiere di bucchero del VII° secolo a.C.
E’ situtata in Via della Chiesa che porta ad Artimino, risale alla seconda metà del X° sec.
La Pieve nel corso del tempo ha subito varie modifiche e ristrutturazioni: nel XII secolo e nel XIV secolo, epoca a cui risale la realizzazione della copertura a volte a crociera delle navate interne.
Nel XV secolo alla facciata, caratterizzata da un arco cieco con all’interno una bifora (soluzione che si deve alle maestranze lombarde attive in Toscana tra X e XII secolo), fu addossata la loggia.
All’interno dell’edificio si conservano alcune opere notevoli: la pala della Madonna del Pozzo, copia del dipinto di Raffaello, attribuita a Franciabigio; le statue in legno di S. Leonardo e di S. Antonio abate; un gruppo di terracotta policroma di scuola robbiana con la visitazione a S. Elisabetta e, dietro l’altare, un dipinto con la Crocifissione tra i Santi Lorenzo e Raffaele con Tobiolo, e due confratelli della Compagnia, realizzato intorno al 1560.
Ponte di Cerbaia è il più antico ponte arrivato fino a noi che attraversa il Bisenzio, si trova in località Carmignanello, ai piedi della Rocca di Cerbaia, di Cantagallo; La sua costruzione risale all’alto Medioevo ed è antecedente alla Rocca.
Sembra che anche Giuseppe Garibaldi abbia attraversato il ponte di Cerbaia e ciò avvenne all’imbrunire di domenica 26 agosto 1849, quando lui e il suo aiutante Giovanni Battista Culiolo detto il Maggior Leggero lo oltrepassarono in direzione Prato per sfuggire agli Austriaci.
Nel corso dei secoli ha subito numerosi restauri e rifacimenti fino all’ultimo restauro integrale del 1993.
Si trova su un colle in località Carmignanello, nel comune di Cantagallo.
Fu edificata agli inizi del XII° sec. e concessa dall’imperatore Federico Barbarossa ai Conti Alberti. Cunizza da Romano, figlia di Adelaide degli Alberti e di Ezzelino II° da Romano, citata da Dante Alighieri nel Paradiso, vi dimorò in età matura. Di Cunizza, dalla vita amorosa molto movimentata, non ebbero più notizie da quando, nel 1278, redasse il proprio testamento; Si suppone che sia deceduta nella Rocca e che sia stata sepolta nel cimitero attiguo.
A metà del XVI° sec. la Rocca fu venduta al Comune di Firenze, che la fortificò e vi insediò un presidio militare, che fu smobilitato nel corso del secolo successivo.
Attualmente la Rocca è di proprietà del comune di Cantagallo, che ne ha progettato il restauro e la valorizzazione.
Si racconta che Dante Alighieri in una notte d’inverno del 1285 , mentre viaggiava verso Bologna fu colto da una tormenta di neve, giunto alla Rocca chiese ospitalità ai Conti Alberti, al loro rifiuto si riparò nella capanna di un pastore posta più a valle; la leggenda identifica questa casa con quella ancora oggi esistente, ma diroccata, posta ai piedi della rocca.