Provincia di Massa e Carrara
Il torrente Monia, affluente di sinistra del fiume Magra, scorre tra Filattiera e Villafranca in Lunigiana.
Nasce dall’Appennino Tosco Emiliano tra i paesi di Biglio e Lusignana e lungo il suo breve corso, quando attraversa il territorio di Gigliana, da origine ad una bellissima cascata di circa quindici metri d’altezza.
Nei pressi della cascata sono visibili i ruderi del Mulino della Debbia, di cui rimangono ancora le strutture principali, le macine e le pale.
Domina dall’alto di un colle il borgo medievale di Gragnola, abitato posto alla confluenza tra i torrenti Aulella e Lucido.
Le origini dell’insediamento sono incerte, probabilmente legate al controllo sui transiti viari medievali che si incontravano in corrispondenza del borgo sottostante. Il Castello dell’Aquila, per dimensioni uno dei più grandi della Lunigiana insieme a quello della vicina Verrucola dei Bos, è una possente struttura costituita da un unico corpo di fabbrica che ingloba il mastio di forma quadrilatera.
Oggi il Castello è completamente recuperato, la famiglia Malaspina lo ha trasformato in un elegante residenza.
E’ una fortificazione medievale che si trova alla sommità di un colle che sovrasta la valle del Taverone.
È situato sopra un colle a circa 600 m s.l.m. , in passato fu importante per la sua posizione strategica al confine tra l’Emilia-Romagna e la Toscana e per il grande valore economico del suo centro agricolo.
Il castello nell’anno 884 fu donato ai benedettini di Aulla dal marchese Adalberto I°; successivamente fu dominio degli Estensi e poi dei Malaspina.
Nel 1481 un tremendo terremoto danneggiò notevolmente il castello, tanto da renderlo inabitabile.
Oggi rimane solo il dongione, una torre cilindrica del XIII° sec., racchiuso nelle mura quattrocentesche.
Si staglia su un colle che domina la valle del torrente Bagnone, in località Malgrate nel comune di Villafranca Lunigiana.
E’ stato un possedimento dei Malaspina dello Spino Fiorito; nel 1351 divenne feudo indipendente con Bernabò, figlio di Niccolò I di Filattiera.
Nel XV° sec. fu distrutto dalle truppe di Filippo Maria Visconti, durante le guerre tra i Visconti e i Medici, cominciò così un lento declino, finché la struttura non divenne possedimento degli Ariberti, attuali proprietari, che nel XIX° sec. operarono una parziale ricostruzione.
L’intero complesso è caratterizzato dalla torre circolare del XII° sec., alta circa 25 metri, nelle adiacenze si trovano i resti del mastio, l’antica dimora feudale.
All’interno del castello a metà del XVII° sec. Bartolomeo Ariberti fece edificare la cappella di San Celso.
Sopra Fossola di Carrara, fra uliveti e vigneti, sorge il piccolo borgo di Moneta, che con il suo castello domina il torrente Carrione, con lo sfondo delle Alpi Apuane.
Citato dal II° secolo a.C., nel Medioevo diventa uno dei capisaldi del partito ghibellino.
Nel 1448 Spinetta di Campo Fregoso, nuovo signore di Carrara, lo trasforma da antico castrum in borgo murato.
Dalla metà del XV° sec. Moneta comincia a perdere la funzione originaria, poi nel XVII° sec. il borgo si spopola definitivamente.
Si trova a circa 6 km da Fosdinovo, ed è sovrastato dal “castrum” che si raggiunge a piedi attraverso un sentiero nel bosco.
Fu prima in possesso dei Vescovi-Conti di Luni, potere temporale e religioso che ha contraddistinto il medioevo lunense, in seguito proprietà dei Malaspina di Fosdinovo, della Verrucola e di Gragnola e per un breve periodo nel XIII° secolo anche dell’imperatore Federico II.
Il castello, che alcune fonti danno già per esistente nel 963, si sviluppa con tripla cerchia muraria per la quasi totalità del suo perimetro. Oggi è abbandonato e in stato di rudere.
Si trova nel comune di Licciana Nardi ed posto in posizione dominante sulla Valle del Taverone, per controllare le vie di comunicazione dirette verso l’Appennino attraverso l’Abbazia dei Linari.
Si ha notizie certe di questo castello già dalla metà del XIII° sec.
Il castello, è rimasto nelle proprietà dei discendenti dei suoi primi feudatari. Il Marchese Moroello Malaspina lo trasforma in una nobile dimora signorile.
Dalla splendida terrazza, la vista spazia sulle Apuane e sulla Lunigiana.
L’azione erosiva del torrente Gordana ha formato un suggestivo canyon, sito in Lunigana, tra i comuni di Pontremoli e Zeri, che si può attraversare a nuoto o a piedi, godendo della vista di pozze di acqua limpidissima e piccole cascate.