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Provincia di Lucca : Natura, Castelli, Pievi e altro
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Le Cascate di Candalla, uno dei torrenti balneabili più belli della Toscana, si trovano nelle Alpi Apuane, tra Camaiore e Casoli, nella valle del Rio Lombricese; si raggiungono camminando nella natura incontaminata, tra suggestivi sentieri nel bosco.

Lungo la valle di Candalla si trovano anche ruderi di opifici, mulini, frantoi, pastifici, che all’epoca sfruttavano l’energia del torrente Lombricese. I più antichi risalgono addirittura al XV° secolo. 

Si trova nel comune di Pieve Fosciana, su uno sperone roccioso, che domina dall’alto la valle del torrente Ceserana.

Il castello di Capraia, distrutto nella prima metà del trecento, durante le lotte tra lucchesi e pisani.

Viene ricordato che nel luogo, già nel 1168, era presente un romitorio intitolato ai SS. Jacopo e Cristoforo. La chiesa attuale è stata riedificata nel 1871 su disegno del Conte G. Carli.

E’ stato recentemente ristrutturato grazie al lavoro dei volontari e ospita al suo interno una “Madonna con Bambino” di Pietro da Talada.

Si trova nel comune di Vagli di Sotto, a circa 1090 m s.l.m ,sulle balze del Monte Roccandagia, nei pressi del sentiero che porta alla Valle di Arnetola, ed è raggiungibile solo a piedi in trenta minuti.

Nel luogo ha vissuto l’asceta Viviano ( o Viano)  che si nutriva dei cavoli selvatici che miracolosamente crescevano in abbondanza sulle pareti rocciose.

Viano viene beatificato, diventando prima protettore dei pastori e, successivamente, quando l’economia del territorio è cambiata, dei cavatori.

La grotta si trova nel cuore del Parco delle Alpi Apuane, in una zona incontaminata di grande valore paesaggistico.

Nel 1898 alcuni giovani di Fornovolasco, incuriositi dalla corrente d’aria che scaturiva da una fessura nella roccia, convinsero una bambina di 4 anni ad infilarsi dentro. La bambina percorse pochi metri, quanto bastò per far sapere ai suoi amici che sottoterra c’era buio e che la strettoia iniziale più avanti allargava. I ragazzi si munirono quindi di pale e picconi, ingrandirono la fessura iniziale a loro misura e avanzarono per una ventina di metri, fino all’ampio vano oggi denominato “Sala dell’Orso”: avevano scoperto quella che poi diventò per tutti la grotta del Vento.

La grotta durante l’estate, quando viene aperta la porta blindata, sprigiona un forte vento che proviene dalle viscere della montagna: non appena la porta si richiude la corrente d’aria cessa di colpo. La temperatura, nelle parti più interne, è per tutto l’anno di +10,7° C.

L’imbocco turistico del complesso sotterraneo è situato sul fondo del Canalone di Trimpello, a breve distanza dall’abitato di Fornovolasco.

Nei pressi si trova il minuscolo borgo di Trimpello, che era abitato dai minatori che estraevano il ferro da un vicino giacimento di magnetite.

E’ un piccolo borgo della Garfagnana, situato sulle Alpi Apuane a 550 m s.l.m., nel comune di Careggine. Fu probabilmente fondato come ospizio nell’alto medioevo, sulla strada che collegava la Garfagnana alla Versilia.

Il borgo subì uno spopolamento e poi fu definitivamente abbandonato; oggi è diventato un albergo diffuso, mantenendo l’originario aspetto rustico; al suo interno si trovo la chiesa di S. Jacopo, oggi sconsacrata, risalente al XIII° sec. Il borgo si affaccia su un lago, che sommerge buona parte del vecchio abitato.

L’invaso, che alimenta una centrale idroelettrica, fu creato fermando le acque del torrente Turrite Secca, mediante un diga costruita a metà del XX° sec.

Ogni dieci anni, il bacino viene svuotato, facendo riemergere il vecchio villaggio. 

E’ una suggestiva gola scavata nella roccia calcarea e si trova alle pendici dei monti Rondinaio e Tre Potenze, nel comune di Bagni di Lucca.

Le pareti alte è ripide si sono create grazie all’azione erosiva dei torrenti Mariana e Ribellino, le cui acque freddissime si congiungono per dar luogo al Rio Pelago. La vegetazione  all’interno della gola è distribuita secondo una stratificazione verticale: alla base troviamo i muschi e le felci, più in alto piante di aquilegia e silene in mezzo ad estese faggete.

Le impervie pareti dell’Orrido arrivano in alcuni punti fino a 200 m di altezza, e da sempre costituiscono un sito di nidificazione ideale per l’Aquila Reale.

Il fiume Versilia, la cui sorgente si trova sulla cima del Monte Altissimo, lungo il suo corso presenta delle pozze naturali di acqua dolce dalla temperatura molto fredda e dai colori splendidi.

Le Polle di Malbacco, che prendono nome dal paesino posto ai piedi delle Apuane, Sono molte e non è possibile stabilirne un numero esatto.

L’estate è la stagione ottimale per recarsi  alle Polle di Malbacco;  L’ombra degli alberi, la frescura  della montagna e, soprattutto, l’acqua gelida  danno ristoro a chi vuole fuggire dal clima rovente delle città.

Si tratta di un albero monumentale, un esemplare di roverella (Quercus Pubescens), che si trova nel parco di villa Carrara a Gragnano, frazione di Capannori, in località San Martino in Colle.

L’albero possente e maestoso è alto 15 metri ed ha una circonferenza di 4 m e una chioma di circa 40 m di diametro, ed ha un’età approssimativa di 600 anni.

Una leggenda vuole che la chioma si sia espansa perchè su di essa alcune streghe tenevano i loro convegni, da qui il nome Quercia delle Streghe.

Una narrazione popolare, invece dice che l’albero fosse quello in cui Pinocchio fu impiccato dagli assassini.

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Trassilico si trova a sud della Garfagnana; Se ne ha notizia fin dal 740, quando un certo chierico longobardo, Gunduald, vi acquistò un pezzo di terra.

In seguito, diventato feudo della famiglia dei Porcaresi, vi fu edificata la Rocca.

Nel sec. XV° diventò dominio degli Estensi. Vi risiedeva un podestà che amministrava la giustizia nei comuni del circondario.

Prima di entrare in paese, si nota un’artistica fontana-lavatoio con fregi ed iscrizioni in pietra che ammoniscono le donne a tenere a freno la lingua : “non es fuogo che mas arda come lingua che mas habla”.

Ai margini del paese si trova la maestosa Chiesa di San Pietro, al cui interno è collocata una bellissima tavola cinquecentesca.

Lungo il tratto di costa del Parco di San Rossore, vi sono circa 30 Km di spiagge e si incontrano le foci dei due più importanti fiumi toscani, il Serchio e l’Arno, che creano una condizione geografica analoga ad aree presenti nell’alto Adriatico.

Un ambiente che ospita numerose specie vegetali e animali rari, che ne confermano la qualità naturale e la biodiversità.

È il caso del fratino, uccello a rischio di estinzione, che solo qui trova l’habitat giusto dove nidificare e riprodursi.

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Si trovano a Massaciuccoli, una frazione del comune di Massarosa Nella zona, a partire dal 1756, vengono portate alla luce notevoli evidenze archeologiche che coesistono con le aree protette del parco naturale Migliarino San Rossore – Massaciuccoli.

Notevoli sono anche i resti di un complesso residenziale e produttivo appartenuto alla nobile famiglia pisana dei Venulei.

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