ALBEGNA FIORA

Pitigliano Lago di Bolsena

LOCALITA VISITATE:

Santuario della Madonna delle Grazie (GR), Lago di Mezzano (VT), La Caldera di Latera (VT), Ponte di Querciarota (VT), Solfatara di Latera (VT), Bisenzio (VT), Rocca Farnese (VT), Castello e Rocca Farnese (VT), Puzzolaie (VT).

A questo tour, che si è svolto nel giorno di Pasqua, hanno preso parte con me altri cinque cicloturisti. Abbiamo deciso  di partire in bicicletta da Pitigliano per raggiungere il lago di Bolsena, evitando, ove possibile, strade trafficate.

Dopo una ricca colazione a base di uova sode benedette e torta Pasqualina, siamo partiti dal centro di Pitigliano, dirigendoci verso il Santuario della Madonna delle Grazie. Da lassù abbiamo ammirato il paese arroccato su di uno sperone di tufo e circondato da torrenti che hanno scavato grandi canyon, dove cresce rigogliosa la vegetazione: panorama stupendo che abbiamo immortalato con i nostri smartphone.

Dopo aver pedalato per circa 10 km, siamo giunti al confine Toscana-Lazio e abbiamo imboccato una strada sterrata, dal fondo discreto tanto da non far rimpiangere l’asfalto. Qua ci siamo imbattuti in un numeroso gregge di pecore che si spostava per il pascolo, formando una fila interminabile; Siamo riusciti a passare con qualche difficoltà, sporcando gli pneumatici con gli escrementi.

Siamo arrivati a quota 452 m s.l.m., in riva al lago di Mezzano, che ha la forma di un cerchio quasi perfetto ed è immerso in un habitat incontaminato e scevro dall’intervento dell’uomo. È chiamato anche “Lago delle costruzioni”, in quanto nel 1973, durante le esplorazioni subacquee dei fondali, sono stati individuati resti di villaggi di palafitte. Nel 2005, il lago è stato proposto come sito di interesse comunitario.

Dopo aver ammirato le bellezze naturali che circondano il lago, abbiamo ripreso il viaggio, incontrando un altro gregge di pecore, che ha rallentato il nostro cammino. Poi, nonostante un breve tratto di strada scassato dalle piogge, siamo passati senza difficoltà, proseguendo verso la Caldera di Latera, che è una depressione a forma ellittica di circa 9 km, creata dallo sprofondamento del suolo, causato da una camera magmatica sotto l’area interessata.

Continuando il percorso, siamo arrivati a poca distanza dal ponte medioevale chiamato “Ponte di Querciarota”, dopodiché, sempre pedalando su belle strade bianche, abbiamo scorto la Solfatara di Latera, sfruttata dai tempi della famiglia Farnese fino agli anni ‘60. In lontananza, abbiamo visto la torre di scarico dei gas della Centrale Geotermica ENEL, dismessa per vari motivi, sia tecnici che politici, negli anni 2000.

Oltrepassata la piana di Valentano abbiamo iniziato la scalata dei monti Volsini, la catena montuosa che separa Il lago di Bolsena dalla piana di Valentano-Latera; la strada in forte salita ci ha costretti a dare fondo alle batterie delle E-Bike! Arrivati in vetta alla catena abbiamo preso la strada sterrata che porta dritto al lago; ci siamo fermati a metà discesa per goderci il meraviglioso panorama, scorgendo il monte Bisenzio, Capodimonte, Marta, Bolsena San Lorenzo Nuovo e a distanza Montefiascone.

Continuando la discesa, abbiamo incrociato una camionetta dei Carabinieri; i due militari ci hanno chiesto se fossimo consapevoli della strada sconnessa e ripida che avremmo incontrato. Hanno tentato di dissuaderci dal continuare. Tuttavia abbiamo deciso di affrontare la discesa per non interrompere il nostro percorso originale; In effetti, la pendenza  si è rilevata notevole, intorno al 24%, ma il fondo non eccessivamente sconnesso; nonostante  il timore di finire dritti nel lago se si fossero guastati i freni, abbiamo superato anche questo ostacolo, arrivando sulla strada asfaltata che costeggia il lago; siamo passati dalle spiaggette di sabbia nera vulcanica di Cavajano e Bisenzio, che ci invogliavano a fermarsi, ma un vento abbastanza forte e ghiaccio ci ha fatto desistere. Non ci siamo fermati a Bisenzio, sebbene sarebbe stato opportuno fare una visita agli scavi archeologici.

La ciclabile del lungolago di Capodimonte ci ha offerto uno scenario che ricorda quello delle cittadine turistiche della costa adriatica; poi siamo saliti nel punto più alto, arrivando sotto la bella Rocca Farnese, nel centro storico del paese, ammirando il lago sottostante con il caratteristico porticciolo e l’isola Martana, e in lontananza Montefiascone, situato nel punto più alto del Lago.

Dopo aver fatto il giro della piazza della Rocca, siamo scesi in sella lungo una scalinata per niente ripida, per dirigerci verso Marta, optando per la SP8, invece del sentiero in via Cava indicato dalla mappa, in quanto alcuni ciclisti del luogo ci hanno informati delle difficolta di passaggio.

A Marta, un partecipante si è divertito a scendere, ad una discreta velocità, la gradinata centrale di via Roma, tra lo stupore delle persone presenti. Il pranzo pasquale, a base di torta pasqualina, tagliatelle al cinghiale (scaldate con il calore della nostra schiena!) e la schiacciata di Pasqua fatta in casa, lo abbiamo consumato sul Lungolago di Marta; ci siamo poi concessi un’ora, forse più, di sole al riparo dal vento noioso.

Ripreso il cammino verso Pitigliano, percorrendo la bella strada Capodimonte-Valentano con un tratto sterrato, siamo arrivati nel centro storico del paese, ricco di palazzetti nobiliari con stemmi e fregi sulle facciate; le foto di rito le abbiamo scattate dalla terrazza panoramica di S. Martino. Appena fuori dalla bella porta di San Martino, abbiamo notato un cartello che invita a baciarsi sullo sfondo del lago.

Percorrendo una discesa molto ripida, siamo giunti nella piana di Valentano-Latera, dove abbiamo avvertito una forte puzza di uova, che ci fa tornare alla mente l’aria che si respira a Larderello; il fenomeno è dovuto alla fuoriuscita di acque solfuree fredde in località Puzzolaie.

Continuando per strade sterrate, abbiamo superato un dislivello di 150 m in circa  3 km, arrivando in vista, dall’alto, del lago di Mezzano a circa 550 m s.l.m, circondato da un fitto bosco. Da questo punto, uno dei partecipanti al tour, resosi conto che la batteria della E-Bike stava per esaurirsi, ha deciso di pedalare a motore spento fino al ponte sul torrente Meleta, per poi risalire in modalità turbo fino a Pitigliano.

ByAntonella
Livelli di difficoltà Bici da StradaO O O O O
Livelli di difficoltà MTBO O O O O
Bicicletta ConsigliataGravel, MTB, E-MTB
Km 74
Dislivello +1170

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